Necessario un approfondimento oggi sul delicato tema delle armi in Ucraina. Il Ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, si recherà venerdì a Washington per incontrare l’omologo statunitense, il Segretario alla Guerra Pete Hegseth. I colloqui si concentreranno sulle posizioni congiunte in merito ai conflitti in Ucraina e a Gaza, ma l’attenzione principale degli Stati Uniti è rivolta all’adesione formale dell’Italia al piano PURL (Prioritised Ukraine Requirements List). Questo programma europeo prevede l’acquisto di armi made in USA da destinare a Kiev, un impegno che Washington desidera veder saldato dai Paesi europei.

La divisione politica sul costo della Difesa
L’adesione al PURL e l’aumento delle spese militari richieste dagli alleati stanno creando frizioni significative all’interno della maggioranza di governo italiana, guidata da Giorgia Meloni. Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha espresso pubblicamente la sua contrarietà all’invio di ulteriori armi, sostenendo che un maggiore supporto militare prolungherebbe il conflitto. Tali malumori, accentuati dalla necessità di reperire risorse in un contesto di difficoltà finanziarie (come dimostra il dibattito sulla nuova Finanziaria, gestita dal Ministro leghista Giancarlo Giorgetti), sono stati notati dagli Stati Uniti.
La pressione sull’Italia è accresciuta anche dagli impegni presi in sede NATO, come l’aumento della spesa per la Difesa dal 2% al 5% del PIL, deciso al vertice dell’Aia. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha inoltre sollecitato gli alleati europei a fornire immediatamente sistemi di difesa come i missili Patriot.
Offerta di cooperazione e ruolo internazionale
La missione di Crosetto si configura, dunque, come un tentativo di bilanciare le richieste della Casa Bianca con le limitazioni finanziarie e i dissensi politici interni. Secondo le indiscrezioni, Roma potrebbe proporre un accordo più ampio in cambio di una minore pressione sulle casse statali per l’acquisto diretto di armi. L’Italia potrebbe assumere un ruolo di primo piano in altre aree strategiche, offrendo cooperazione in:
Addestramento delle nuove forze di sicurezza a Gaza, come previsto dal piano di tregua mediato dal Presidente USA.
Operazioni di Stabilizzazione in Niger e nel Sahel.
Creazione di una scuola di addestramento per piloti di caccia F-35 in Italia.
Crosetto ha peraltro sottolineato la rilevanza dell’Africa come “terreno di scontro di questo secolo” per le sue ingenti risorse naturali. Riguardo l’Ucraina, ha ricordato la gravità del conflitto, con perdite umane quotidiane stimate tra 1.500 e 1.800 soldati e il reclutamento mensile di migliaia di nuove unità da parte della Russia, evidenziando come la guerra tradizionale sia affiancata da sfide di natura cyber e di disinformazione.