In arrivo la torpediniera italiana

di isayblog4 Commenta

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Nel corso della prima guerra mondiale la marina militare italiana decise, insieme a quella tedesca, di approntare delle nuove unità navali del tutto simili alle cacciatorpediniere ma con un dislocamento inferiore. Per questa ragione decise di classificare le unità navali di questo tipo come torpediniere creando a questo scopo la classe Generali.

Le unità navali della classe Generali disponevano, in effetti, di un dislocamento, alla costruzione, di poco più di 600 tonnellate ma che potevano raggiungere a pieno carico un valore di 830 tonnellate. Queste particolari torpediniere riuscivano a raggiungere una velocità di circa 30 nodi grazie alla presenza di un apparato propulsivo costituito da due gruppi di turbine a vapore a due assi in grado di esprimere una potenza di 15000 hp. La classe Generali imbarcava 105 uomini tra marinai a ufficiali di bordo che, oltre a manovrare la nave, dovevano sovraintendere all’armamento di bordo costituito da 3 cannoni in impianti singoli con un calibro da 102 mm e due cannoni da 76 mm per uso contraerea.

L’armamento di bordo comprendeva anche 18 mine e due lanciasiluri binati da 405 mm.

La classe Generali fu approntata negli anni ’20 dando subito evidenza di estrema versatilità e praticità. La classe della marina militare italiana era composta da sei unità navali comprendenti la torpediniera Generale Antonio Cantore, Generale Antonio Cascino, Generale Antonio Chinotto, Generale Carlo Montanari, Generale Achille Papa e Generale Marcello Prestinari.

Queste particolari unità navali della marina militare italiana furono subito paragonate alla classe Hunt della marina britannica anche se queste, pur essendo più robuste, erano meno veloci del naviglio italiano.

Le navi appartenenti alla classe Generali potevano vantare una lunghezza di 73.5 metri per una larghezza di poco più di sette metri con un pescaggio di due metri e mezzo.

La marina militare italiana volle riconoscere il prestigio e la capacità militare di alcuni generali italiani approntando una classe del tutto particolare in grado di competere con il naviglio inglese di quegli anni.

In particolare, Antonio Cascino, generale di divisione, partecipò alla conquista di Gorizia nel 1916 a capo della brigata Avellino combattendo, tra l’altro, sul monte Santo.

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