Le “lunge mine”, le armi anti carro giapponesi

di isayblog4 Commenta

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Questo è uno scenario del tutto particolare; in effetti, ci troviamo nelle assolate isole del Pacifico sul finire della seconda guerra mondiale: per la precisione nel 1944.

La situazione per l’impero giapponese è davvero critica  con l’esercito americano che incalza su ogni isola del Pacifico: il Giappone teme sempre di più che l’esercito nemico sbarchi sul suo territorio nazionale e, in questo scenario, occorre inventarsi qualcosa.

In effetti, l’efficacia dei carri armati statunitensi nelle operazioni belliche e la carenza dei rifornimenti militari ha portato, con la forza della disperazione, l’esercito giapponese a concepire un nuovo modo di combattere ricorrendo ad armi costruite sul posto.Una di queste è sicuramente la “lunge mine, un’arma che non richiedeva uno sforzo particolare per essere costruita utilizzando, a questo riguardo, cariche esplosive e materiali direttamente reperibili sul posto.

La lunge mine era, in effetti, un’arma costituita da una carica esplosiva inserita all’estremità di un lungo palo che veniva appoggiata al bersaglio e successivamente fatta esplodere.

I soldati giapponesi adattarono la lunge mine come arma anticarro dando la forma all’esplosivo  di un cono a cavità interna, la distanza di esplosione veniva assicurata da tre chiodi d’acciaio disposti attorno alla testata: alcune versioni del lunge mine utilizzavano una granata Tipo 3 che permetteva la perforazione di una corazza di 70 mm.

L’attacco condotto con una lunge mine era suicida perchè l’esplosione coinvolgeva anche l’attaccante. Oggi, diversi esperti paragonano l’arma al Panzerwurfmine, un sistema d’arma anti caro adottato in Germania nel corso della seconda guerra mondiale.

Il peso del lunge mine poteva raggiungere 5,3 kg con la carica di 2,9 kg, mentre la lunghezza del corpo di bomba poteva arrivare a 279 mm con un diametro alla base di 203 mm.

La lunge mine non era troppo efficiente perché il soldato doveva avvicinare al carro armato nemico per appoggiare l’arma sulla corazza. Per aumentare il sistema di protezione e per ostacolare l’iniziativa degli attacchi suicidi giapponesi,  l’esercito americano dispose, lungo i fianchi del carro, diversi soldati a protezione al fine di prevenire gli attacchi di questo tipo.

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