La pistola Walther P38 è forse davvero la più popolare nei media e nelle fiction di vario genere. Perfino i cartoni animati si sono avvalsi negli anni dell’immagine leggendaria di quest’arma, e per citarne uno tra tutti, Lupin III, celebre ladro agile e galantuomo creato negli anni sessanta dalla fantasia di Monkey Punch sulla base del mitico ricordo dell’inafferrabile malvivente francese Arsenio Lupin.
Per tornare a scenari reali, ma non meno interessanti, proprio la P38 è stata la pistola simbolo delle proteste degli autonomi degli anni di piombo in Italia. Infatti il famoso gesto dei manifestanti che a braccio teso portavano avanti le tre dita per simboleggiare una pistola, era riferito nello specifico alla Walther P38. In quegli anni i gruppi armati extraparlamentari si armavano infatti di P38, presto eretta ad icona delle proteste di quel particolare momento storico.
9 mm Parabellum
Px4 Storm, il futuro in una pistola
Nello sviluppo delle nuove armi si tiene sempre più conto dell’innovazione e dell’introduzione di nuovi materiali; una delle aziende più all’avanguardia da questo punto di vista è proprio l’italiana Beretta.
Da qualche anno infatti la Fabbrica d’Armi Beretta ha creato una intera serie di armi, denominata serie Storm, dotate di caratteristiche innovative ed in particolare sono realizzate in teconopolimeri. La più piccola della famiglia Storm è la nuova pistola Beretta Px4; quest’arma si distingue per una particolare fusione di maneggevolezza, potenza, linee accattivanti ed originali nonché ottime prestazioni e massima affidabilità.
Beretta Cx4 Storm, il futuro della carabina
Si propone spesso l’esigenza, soprattutto da parte delle Forze di Polizia, di avere un’arma lunga capace di camerare le stesse cartucce delle pistole d’ordinanza; la Fabbrica d’Armi Beretta come sempre si dimostra pienamente all’altezza del compito e crea la carabina semiautomatica Beretta Cx4 Storm.
La carabina Beretta Cx4 Storm si presenta con forme accattivanti che avvolgono un arma validissima per la difesa personale, per il tiro sportivo e per la dotazione alle Forze di Polizia, mantenendo semplicissime modalità d’impiego ed una grande versatilità.
Colt 1911A1, una pistola attraverso la storia
Vecchia antagonista della Beretta 92FS, quale pistola d’ordinanza per l’esercito americano, fu la pistola semi-automatica Colt M1911 Giambroy calibro 45 ACP. La Colt M1911 nacque dal progetto di John Browning e fu adottata dall’US Army dal 1911 al 1985; la pistola venne molto usata nei due conflitti mondiali e nelle guerre sui territori di Corea e Vietnam nelle versioni prodotte M1911 e M1911A1.
Agli inizi del 1900 l’Esercito degli Stati Uniti decise di sostituire gli ormai obsoleti revolver 38 e a tal fine testò alcuni modelli di pistole a canna rinculante tra cui il C96 della Mauser, la Steyr Mannlicher M1894 e la Colt M1900, ma le prove non diedero i risultati richiesti quindi l’attenzione fu indirizzata verso le pistole Luger. Il potere d’arresto del calibro 9 mm delle Luger però non venne considerato sufficiente pertanto la scelta cadde sul calibro 45.
MAB 18, Moschetto Automatico Beretta mod.18
A cavallo tra i due conflitti mondiali tra Italia e Germania, furono sperimentati alcuni modelli di armi lunghe con funzione di tiro automatico (raffica) o selettivo (colpo singolo), che utilizzassero cartucce con calibro da pistola, i cosiddetti mitra. Tra tutte spiccavano, gia nel 1915, l’italiana Villar Perosa mod.15 calibro 9 Glisenti delle fabbriche FIAT, e la tedesca Bergmann MP 18 calibro 9 mm Luger. In Italia il grande successo della Villar Perosa mod.15 era soprattutto dovuto al grosso volume di fuoco sparato da un arma che poteva equipaggiare mezzi leggeri come biciclette, aerei o trasportate da fanti per essere utilizzate su treppiedi. La Beretta fu tanto colpita dal successo della Villar Perosa mod.15 da volerne prendere spunto al fine di creare un arma d’assalto individuale in versione automatica.
Beretta PM12/S2, non invecchia mai
C’è un posto di controllo e vedete una pattuglia della Polizia di Stato o dell’Arma dei Carabinieri, il capopattuglia vi ferma con la paletta e notate l’altro agente che a distanza vi tiene sotto controllo indossando un giubbotto antiproiettile e impugnando un’arma particolare che somiglia a una grossa pistola ma non lo è; tutti la chiamano mitraglietta: è la pistola mitragliatrice Beretta PM12.
A cavallo tra i due conflitti mondiali la Beretta lavorò alla realizzazione del Moschetto Automatico Beretta, meglio conosciuto come MAB 38. Quest’arma ebbe molto successo durante e dopo la guerra ma negli anni cinquanta, basandosi sull’esperienze maturate con il MAB, la Beretta lavorò allo sviluppo di una nuova arma che avesse prestazioni migliori.
MP5, un arma speciale per operazioni speciali
La HK MP5 (Heckler und Koch Machinenpistole model 5), per gli amici MP5, è una pistola mitragliatrice ideata dalla casa tedesca Heckler & Koch (HK) negli anni sessanta. Già dalla Seconda guerra mondiale la Heckler und Koch di Obendorf in Germania, si affermò come una delle case produttrici di armi più importanti d’Europa; il suo successo era imperniato sulla produzione del fucile G3 divenuto successivamente una delle armi standard della Nato.
Proprio prendendo spunto dal progetto G3, dal quale riprese il valido sistema di chiusura, Heckler&Koch ideò l’MP5 (inizialmente chiamato HK54, dove il “5” definisce le submachine gun, mentre il “4” definisce il tipo di munizioni da 9 x 19 mm), una versione pistola mitragliatrice del fucile G3.
Beretta 92FS, l’evoluzione della perfezione
La vediamo ogni giorno… nella fondina di poliziotti e carabinieri o, spesso, in mano al divo di turno in qualche film d’azione: è la pistola Beretta 92FS. Quest’arma è l’ultimo stadio dell’evoluzione di una delle pistole più usate da eserciti e forze di polizia di tutto il mondo dal secondo conflitto mondiale.
L’idea di quest’arma nasce infatti nel 1940 quando la Beretta iniziò a mettere a punto una pistola le cui caratteristiche permettessero di utilizzare in tutta sicurezza il potente munizionamento calibro 9mm Parabellum. Il primo esemplare, il modello “951” originariamente fu concepito per essere costruito in Ergal, una lega di alluminio usata in aeronautica. Successivamente all’Ergal fu sostituito il più robusto acciaio e nasce così la “951 Brigadiere”, che entrò in produzione nel 1955, e che deve essere considerata la vera e propria progenitrice delle moderne pistole Beretta serie 92. La pistola, giudicata già ottima per l’epoca, fu adottata dalle Forze Armate Italiane, dai corpi di Polizia e Carabinieri, nonché da vari eserciti del mondo.