Chi lo avrebbe mai detto: si può essere il pilota di un velivolo militare, magari armato fino ai denti, standosene comodamente seduti al sicuro a terra. La moderna tecnologia ha creato gli UAV (Unmanned Aerial Vehicle), velivoli che possono essere pilotati a distanza tramite una stazione remota, i cosiddetti Droni. Uno di questi velivoli è ormai famoso per il suo ampio utilizzo nei moderni scenari bellici soprattutto dall’USAF e dalla CIA: è l’MQ-1 Predator costruito dalla General Atomics.
La CIA e il Pentagono hanno iniziato a sperimentare i droni da ricognizione nei primi anni 1980. All’inizio del 1994 la General Atomics Aeronautical Systems si è aggiudicò un contratto per sviluppare il Predator iniziando la prima fase Advanced Concept Technology Demonstration (ACTD) che durò fino al 1996. Il nuovo progetto derivava direttamente dal drone “Zanzara GA 750 UAV” svilluppato dall’azienda Leading Systems Inc. di Abraham Karem dopo la stessa ditta, costretta al fallimento, fu rilevata. Nel 1995, il prototipo del Predator partecipò alle esercitazioni militari statunitensi dette Sabbie Roving; il velivolo riscosse un grande successo tanto che le alte sfere militari USA decisero di utilizzarlo nella guerra dei Balcani.