Tutti li conosciamo, almeno una volta li abbiamo visti al cinema in mano a qualche spietato ninja o nelle mani di una splendida ragazza come Jennifer Gardner mentre interpreta l’eroina guerriera Elektra nell’omonimo film o in Dare Devil; quelle armi sono i Sai.
Le origini di quest’arma, stando ad una particolare teoria, prendono forma nei territori dell’antica Cina, ove era noto come San-Ku-Chu, per poi svilupparsi nei Paesi vicini dell’area asiatica come India, Tailandia, Indonesia, Malesia ed soprattutto in Giappone; proprio dall’Impero del Sole viene il nome “Sai” dell’arma coniato nelle isole isole Nansei delle quali fa parte Okinawa.
Li abbiamo visti migliaia di volte in scene di film storici giapponesi o moderni di arti marziali, magari qualche volta abbiamo anche pensato di usarli personalmente: sono i micidiali Shuriken.
Ma cosa sono quegli strani bastoni che Bruce Lee usa spesso nei suoi film? Il loro nome è Nunchaku, un arma da arti marziali il cui utilizzo corretto richiede una grande capacità di coordinazione dei movimenti.
Con il termine Katana si intende la spada lunga giapponese anticamente usata dai Samurai. Questa spada in genere è caratterizzata da una lama leggermente ricurva e taglio singolo di lunghezza superiore ai sessanta centimetri. Come gli altri tipi di spade la Katana permette degli affondi con delle efficaci stoccate ma la tecnica più usata era quella colpire con dei fendenti impugnata principalmente a due mani. L’arte di maneggiare la katana si chiama Iaido, o Battōjutsu o Iaijutsu. I Samurai portavano la loro Katana con il filo della lama rivolto verso l’alto in modo che, all’occorrenza, con abili movimenti potessero sguainarla velocemente; inoltre portandola in tal modo si evitava che il filo della lama potesse danneggiarsi nel tempo, sfregando per gravità, contro l’interno del fodero.