Un team del NOCS in missione

NOCS, Sicut Nox Silentes dicono le Forze Speciali della Polizia di Stato

Il NOCS, l'unità speciale della Polizia di StatoNel 1974, per fronteggiare la crescente minaccia terroristica ed eversiva in tutta Europa ogni Nazione decide di dotarsi di unità speciali addestrate a fronteggiare e reprimere questo tipo di minaccia. L’Italia non è da meno e dopo alcuni tentativi ben riusciti nel 1978 l’allora Ministro dell’Interno Francesco Cossiga istituisce ufficialmente le Unità Speciali delle Forze di Polizia: nasce il NOCS, Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza della Polizia di Stato.

Un team del NOCS in missione

NOCS, addestramento base ed avanzato del reparto speciale della Polizia di Stato

Operatori NOCS della Sezione operativa d'attacco Gli appartenenti ai ruoli della Polizia di Stato, a richiesta possono partecipare alla selezione per entrare a far parte del reparto speciale. Coloro che supereranno la dura settimana di selezione saranno avviati al corso basico della durata di sei mesi per diventare Operatori del NOCS, Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza.

Gli aspiranti a divenire Operatori NOCS devono seguire, e superare con successo ovviamente, un durissimo corso base che dura sei mesi; durante questi sei mesi gli uomini vengono sottoposti ad un intensivo addestramento volto a migliorare soprattutto la condizione fisica di ognuno di essi, l’abilità nell’utilizzo di ogni tipo di arma e le tecniche base di autodifesa e di offesa nel combattimento corpo a corpo sia con armi che a mani nude (WuShu); inoltre agli aspiranti vengono insegnati i fondamenti delle tattiche di combattimento e le tecniche per la protezione di personalità.

GIS, Italia: un percorso che viene da lontano

Il GIS, o il Gruppo d’Intervento Speciale, è un corpo speciale dell’Arma dei Carabinieri fondato e organizzato negli anni di piombo come risposta dello Stato alla situazione delicata e grave in fatto di ordine pubblico. L’Arma dei Carabinieri è stato il primo corpo militare italiano che si dotò di un particolare e speciale gruppo d’intervento armato basato su carabinieri appositamente scelti e addestrati al fine di garantire alta professionalità e rapido impiego in ogni situazione e in qualsiasi luogo.

Il vero fondatore e ispiratore di una nuova strategia antiterrorismo è stato senza dubbio Francesco Cossiga, ex presidente della Repubblica e Ministro dell’Interno, tanto che ai suoi funerali tenuti a Sassari nel mese di agosto del 2010 è stata chiamata, oltre ad una rappresentanza dei Granatieri di Sardegna, anche una rappresentanza del Gis, i gruppi di intervento speciale dei carabinieri, e il Comando dei subacquei incursori della Marina (i famosi Comsubin) con le loro caratteristiche tute verdi e i paracadutisti del Col Moschin dell’Esercito.

Soldato USA in battaglia armato di M4A1

Fucile d’assalto M4, dai Reparti Speciali ai Marines

Soldato USA spara con un M4A1 Una delle armi più conosciute e più apprezzate da eserciti e forze di polizia di tutto il mondo, per versatilità, resistenza e affidabilità in combattimento, è il fucile d’assalto M4.

Quest’arma fece la sua prima comparsa nel 1994 alla fiera per le armi da difesa di Abu Dhabi, come  variante di un altro ben noto fucile d’assalto, l’M16A2, e come evoluzione diretta della carabina utilizzata dai soldati americani stanziati per la guerra nel Vietnam della famiglia AR-15 denominata XM177E2 in calibro 5.56 mm.

Gli uomini del Reggimento SanMarco equipaggiati con AR 70/90

Beretta AR 70/90, il fucile d’assalto italiano

Soldati Italiani in pattuglia armati con AR 70/90Come in tutti gli eserciti del mondo anche in Italia i militari sono dotati di un fucile d’assalto appositamente creato dall’azienda di casa e così la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta  ha ideato l’AR 70/90 (Assault Rifle 70/90).

Il fucile d’assalto AR 70/90, utilizza cartucce in calibro NATO 5,56 × 45 mm, la Beretta ne sviluppò il progetto nel 1968, in collaborazione con la casa svizzera SIG Sauer (l’odierna SAN – Swiss Arms), e la prima versione dell’arma apparve nel 1972 con la denominazione AR 70; all’epoca il nuovo fucile fu dato in dotazione alle Forze Speciali italiane come i NOCS della Polizia di Stato, il gli Incursori del COMSUBIN, i fanti del Battaglione San Marco (oggi Reggimento San Marco) e i VAM (Vigilanza Aeronautica Militare).

L'MP5 Navy

MP5, un arma speciale per operazioni speciali

Incursori armati con MP5NLa HK MP5 (Heckler und Koch Machinenpistole model 5), per gli amici MP5, è una pistola mitragliatrice ideata dalla casa tedesca Heckler & Koch (HK) negli anni sessanta. Già dalla Seconda guerra mondiale la Heckler und Koch di Obendorf in Germania, si affermò come una delle case produttrici di armi più importanti d’Europa; il suo successo era imperniato sulla produzione del fucile G3 divenuto successivamente una delle armi standard della Nato.

Proprio prendendo spunto dal progetto G3, dal quale riprese il valido sistema di chiusura, Heckler&Koch ideò l’MP5 (inizialmente chiamato HK54, dove il “5” definisce le submachine gun, mentre il “4” definisce il tipo di munizioni da 9 x 19 mm), una versione pistola mitragliatrice del fucile G3.