Fin dalla Prima Guerra Mondiale nei vari plotoni combattenti esisteva la figura dell’armamento di reparto di calibro più pesante o identico a quello delle armi individuali dotato di una maggiore potenza e cadenza di fuoco: si parla delle mitragliatrici leggere.
I primi esemplari efficienti di questo tipo di arma che più si diffusero sui campi di battaglia delle due guerre mondiali furono la mitragliatrice danese Madsen, la mitragliatrice leggera russa RPD e la famosa mitragliatrice tedesca MG42 che può considerarsi la vera progenitrice delle moderne mitragliatrici leggere; attualmente la più diffusa, tra i vari modelli di questo tipo di arma di reparto è la mitragliatrice belga FN Minimi.
Considerato il successo dei fucili d’assalto
Dopo il grande successo riscosso dalla pistola mitragliatrice
Il Gruppo di Intervento Speciale, o GIS, dell’Arma dei Carabinieri utilizza, come gli altri corpi speciali,il TRG-42 della Sako. L’ottica in un’arma di questo tipo acquisisce una importanza fondamentale perché assicura al tiratore scelto uno strumento che consenta di colpire il bersaglio con vera precisione. Il costruttore, per il modello TRG 42, consiglia l’impiego di un supporto per ottica a tre anelli con due viti esagonali di fissaggio dove i tre anelli sono disponibili con diametro di 30mm e di 34mm.
Il Sako TRG 42 è un’arma di precisione per medie e lunghe distanze in calibro .338 utilizzata da diversi reparti speciali di ogni Paese.




Qualsiasi reparto speciale è una struttura elitaria e, per via dell’esigenza di essere costantemente pronta in ogni luogo e sotto qualsiasi condizione, ha la necessità di utilizzare armi in grado di affrontare ogni esigenza operativa. Non solo, il GIS, come qualsiasi struttura simile, deve verificare ogni sistema d’arma al fine di selezionare la propria dotazione per qualsiasi tecnica di intervento. Non esistono indicazioni ufficiale sulle possibilità di difesa e di attacco dei componenti del GIS perché, com’è ovvio, ogni informazione di questo tipo sono strettamente riservate anche se, grazie alla letteratura in gioco, è possibile presumere che il corpo scelto dell’Arma dei Carabinieri utilizza due modelli di pistole: l’italiana Beretta 92 fs e la Glock in tecnopolimeri austriaca da 17 e 23 dell’omonima casa austriaca.