
Croce rossa al braccio e tenuta militare: li vediamo così nei territori di guerra o negli ospedali da campo montati in situazioni di calamità naturali, ma forse ignoriamo che fanno parte di un corpo militare a tutti gli effetti, sebbene siano chiamati “solo” a portare soccorso. Parliamo del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, ausiliario delle Forze Armate e composto da volontari.
Non ha compiti strettamente militari, ma viene chiamato a soccorrere i feriti ed i malati in tempo di guerra ed a prestare soccorso in tempo di pace, qualora si verifichino alluvioni, terremoti ed altre situazioni particolari. Per arruolarsi come volontari nel Corpo Militare della Croce Rossa Italiana occorre essere inquadrati in determinati ruoli, quali Ufficiali Medici, Ufficiali dei servizi (Commissari e Contabili), Ufficiali Cappellani e Chimici-Farmacisti, Sottufficiali, graduati e militi, Infermieri, Portaferiti, Automobilisti, addetti ai Servizi (meccanici, inservienti, cuochi, addetti all’amministrazione, furieri).
Per accontentare le esigenze di coloro che vorrebbero esercitarsi al tiro ma non vogliono frequentare un poligono alcune aziende hanno ideato già in passato armi ad aria compressa capaci di sparare pallini metallici di varia forma del calibro di 4,5 mm che non rientrassero nell’ambito delle armi comuni da sparo.
La Marina Militare Italiana mette a disposizione dei propri uomini (e donne) diverse tipologie di uniforme, a seconda della situazione contingente e del grado conseguito.
Per chi si avvicina al Softair da autodidatta può capitare di avere una prima impressione sconfortante: cioè necessità obbligatoria di dotarsi di costosissime attrezzature di altrettanto difficile reperimento. C’è da dire che in rarissimi casi questo timore potrebbe essere fondato ma in genere per praticare il Softair, almeno a livello dilettantistico, basta poco: un’attrezzatura di tipo base ed un abbigliamento idoneo a dare le protezioni minime.
