Soldato italiano in puntamento con Fucile Beretta ARX-160

Beretta ARX-160 e GLX-160, il sistema d’arma per il soldato di domani

Fucile d'Assalto Beretta ARX-160 italiaNell’ambito del progetto Soldato Futuro l’Esercito Italiano, in collaborazione con aziende specializzate, ha sviluppato una nuova arma concepita come parte integrante del complesso programma; stiamo parlando del fucile d’assalto Beretta ARX-160 calibro NATO 5,56 × 45 mm che  contribuisce all’incremento della “letalità” del soldato in abbinamento ad altri sottosistemi.

Il progetto del nuovo fucile fu ideato come upgrade dei fucili d’assalto Beretta AR 70/90 e Beretta SC 70/90 già largamente usato da molti reparti della Forze Armate e delle Forze dell’Ordine; l’aggiornamento concerneva soprattutto i materiali costruttivi ed alcune modifiche all’AR 70/90.

Soldato Italiano equipaggiato con ARX160 del progetto Soldato Futuro

Progetto Soldato Furturo, l’esercito di domani

Forze Armate ItalianeCon il mutare dello scenario mondiale soldati e uomini delle Forze dell’Ordine si trovano a combattere contro nemici sempre più al passo con la tecnologia ed in territori sempre più ostili; la soluzione è trovarsi un passo avanti rispetto al nemico con equipaggiamento e preparazione adeguata o addirittura due passi avanti; a tal proposito l’Esercito Italiano già da qualche anno sta mettendo a punto il progetto “Soldato futuro”.

L’Esercito sta infatti studiando nuove tecnologie in fatto di armi e sistemi integrati per rendere i moderni soldati capaci di affrontare qualsiasi tipo di situazione in qualsiasi teatro operativo in considerazione della sempre crescente minaccia terroristica. Quindi l’obiettivo del progetto è accrescere le capacità operative del soldato dell’Esercito, il fante, in modo che possa rispondere ad ogni tipo di minaccia. Questo può essere possibile aumentando l’efficienza operativa dei fanti esaltando ed integrando alcune delle peculiarità fondamentali che gli sono proprie: tasso di letalità, capacità di sopravvivenza, Comando e Controllo, autonomia e grado di mobilità.

4Geek Xtie 8 GB, la cravatta spia

4Geek suggerisce un prodotto davvero interessante con indubbi vantaggi e funzionalità. In effetti, grazie alla fotografia digitale e alle tecnologie utilizzate, il costruttore suggerisce un valido strumento che permette a qualsiasi utilizzatore di riprendere e registrare qualsiasi situazione per poi riversare il tutto su un normale PC attraverso la porta USB.

La cravatta Xtie permette di nascondere un microtelecamera ad alta risoluzione senza essere scoperti allo scopo di registrare sessioni video ad alta definizione ad una risoluzione di 640 x 480.

Gli uomini del Reggimento SanMarco equipaggiati con AR 70/90

Beretta AR 70/90, il fucile d’assalto italiano

Soldati Italiani in pattuglia armati con AR 70/90Come in tutti gli eserciti del mondo anche in Italia i militari sono dotati di un fucile d’assalto appositamente creato dall’azienda di casa e così la Fabbrica d’Armi Pietro Beretta  ha ideato l’AR 70/90 (Assault Rifle 70/90).

Il fucile d’assalto AR 70/90, utilizza cartucce in calibro NATO 5,56 × 45 mm, la Beretta ne sviluppò il progetto nel 1968, in collaborazione con la casa svizzera SIG Sauer (l’odierna SAN – Swiss Arms), e la prima versione dell’arma apparve nel 1972 con la denominazione AR 70; all’epoca il nuovo fucile fu dato in dotazione alle Forze Speciali italiane come i NOCS della Polizia di Stato, il gli Incursori del COMSUBIN, i fanti del Battaglione San Marco (oggi Reggimento San Marco) e i VAM (Vigilanza Aeronautica Militare).

Gli eventi di marzo, le manifestazioni e le fiere del mese

È in piena attività l’Heli Expo di Orlando in Florida, USA, la più grande esposizione statunitense dedicata al  mondo degli elicotteri e ritrovo impedibile per la comunità elicotteristica internazionale e per gli operatori del settore difesa, mentre si è conclusa la manifestazione presso l’aeroporto di Avalon, situato tra Melbourne e Geelong, nello stato del Victoria.

In effetti, l’aeroporto di Avalon, tra Melbourne e Geelong, ha ospitato la mostra “Australian International Airshow and Aerospace & Defence Exhibition”, uno dei sei saloni aerospaziali più importanti del sud – est asiatico.

L’evento di Orlando, che si concluderà il prossimo 8 marzo, è una importante occasione per le aziende italiane desiderose di intavolare nuovi accordi economici e tecnologici, oltre a proporre proprie soluzioni in un segmento sempre in piena attività.

La Colt M1911A1 in dotazione all'FBI

Colt 1911A1, una pistola attraverso la storia

Pistola Colt 1911A1 dell'US ArmyVecchia antagonista della Beretta 92FS, quale pistola d’ordinanza per l’esercito americano, fu la pistola semi-automatica Colt M1911 Giambroy calibro 45 ACP. La Colt M1911 nacque dal progetto di John Browning e fu adottata dall’US Army dal 1911 al 1985; la pistola venne molto usata nei due conflitti mondiali e nelle guerre sui territori di Corea e Vietnam nelle versioni prodotte M1911 e M1911A1.

Agli inizi del 1900 l’Esercito degli Stati Uniti decise di sostituire gli ormai obsoleti revolver 38 e a tal fine testò alcuni modelli di pistole a canna rinculante tra cui il C96 della Mauser, la Steyr Mannlicher M1894 e la Colt M1900, ma le prove non diedero i risultati richiesti quindi l’attenzione fu indirizzata verso le pistole Luger. Il potere d’arresto del calibro 9 mm delle Luger però non venne considerato sufficiente pertanto la scelta cadde sul calibro 45.

I fucili Mosin-Nagant

Il fucile denominato Mosin-Nagant nasce dalla combinazione di due interessanti progetti: uno di un ufficiale al servizio dell’esercito zarista, un certo Sergej Ivanovič Mosin, e l’altro di un belga chiamato Nagan e i primi test furuno condotti nel lontano 1890.

L’unione di questi due differenti soluzioni portarono allo sviluppo e alla realizzazione del Mosin-Nagant, modello 1891, e fu utilizzato dall’esercito dello zar Nicola II fino alla dissoluzione dell’impero russo avvenuto nel 1917.

L’intento originario era quello di sostituire i vecchi fucili Berdan privi di meccanismo automatico di sparo; in effetti, da questa considerazione si volle approntare una soluzione con caricatore a cinque colpi.

Le uniformi della Polizia di Stato

La Polizia di Stato, così come l’Esercito e gli altri corpi militari, mette a disposizione dei propri uomini (e donne) diverse uniformi, da indossare a seconda della stagione o della circostanza.

L’uniforme che più spesso vediamo nelle nostre strade è quella Ordinaria, costituita da pantaloni classici di colore grigio-azzurro con filettatura cremisi, camicia bianca con colletto inamidato, giubba di colore blu con bottoni bianchi, cravatta e calze di colore blu, berretto rigido di colore blu, scarpe e guanti di pelle nera e cinturone bianco. Le donne possono indossare anche scarpe nere con tacco e gonna di colore grigio-azzurro con filettatura cremisi. A seconda delle condizioni meteorologiche, l’uniforme può essere arricchita con un maglione a V di colore blu e da un giaccone.

Le “lunge mine”, le armi anti carro giapponesi

Questo è uno scenario del tutto particolare; in effetti, ci troviamo nelle assolate isole del Pacifico sul finire della seconda guerra mondiale: per la precisione nel 1944.

La situazione per l’impero giapponese è davvero critica  con l’esercito americano che incalza su ogni isola del Pacifico: il Giappone teme sempre di più che l’esercito nemico sbarchi sul suo territorio nazionale e, in questo scenario, occorre inventarsi qualcosa.

In effetti, l’efficacia dei carri armati statunitensi nelle operazioni belliche e la carenza dei rifornimenti militari ha portato, con la forza della disperazione, l’esercito giapponese a concepire un nuovo modo di combattere ricorrendo ad armi costruite sul posto.

Elicottero Iroquois equipaggiato con Gatling M61

Mitragliatrice Gatling, la tempesta di fuoco

M134 Minigun con Gatling SistemLa Gatling è una mitragliatrice che adotta un sistema a canne rotanti alle quali sono collegati altrettanti percussori. In pratica ogni cartuccia viene spinta in avanti fino al momento della percussione in modo che ogni canna spara un unico colpo in modo ciclico durante la rotazione, quindi l’arma espelle il bossolo vuoto e carica automaticamente una nuova cartuccia per poi ricominciare il ciclo di fuoco. Il sistema Gatling permette una maggiore velocità di fuoco a confronto di un minore surriscaldamento delle canne e quindi minore probabilità di inceppamento dovuti in genere proprio al forte volume di fuoco che in questo tipo di arma viene distribuito sulle molteplici canne.

La mitragliatrice Gatling fu inventata dal progettista americano Richard Jordan Gatling nel 1861 e possiamo considerarla la prima mitragliatrice della storia. Nei primi modelli di questa mitragliatrice il moto di rotazione della canne, con relative carica della cartuccia ed espulsione del bossolo, veniva impresso dall’azione manuale su una manovella azionata dall’operatore. Rispetto alle moderne armi dello stesso tipo la Gatling veniva alimentata da munizioni sciolte grazie ad un caricatore metallico a forma conica all’interno del quale le munizioni scendevano per gravità e anziché unite da cingoli o stecche.