
Il Granducato di Toscana armò originariamente il suo esercito con armi inglesi e, di questi, sicuramente l’India Pattern Musket ne è l’esempio più interessante e solo successivamente, ovvero a partire dal 1818, le armi allora utilizzate furono sostituite da armamento francese fabbricate sul territorio italiano presso gli stabilimenti di Brescia.
Il Granducato di Toscana dopo il 1840 incominciò a utilizzare armi basate su tecnologia francese basate su sistema a percussione, come ad esempio i modelli 1842. Dalle registrazioni presso vari archivi storici si può certamente affermare che il Granducato di Toscana utilizzava le armi ad accensione a pietra focaia, ovvero i fucili da fanteria francese (mod. 1777), il fucile da fanteria inglese, o India Pattern Musket, i fucili da fanteria su modello francese ma di fabbricazione bresciana e le pistole da cavalleria di modello francese (anno XIII), sempre di fabbricazione bresciana.

Non esiste, allo stato attuale la figura professionale, giuridicamente riconosciuta, del contractor. In questa accezione rientrano, però, tutte quelle persone che sono stipendiate da una società privata e che svolgono funzioni nel campo della sicurezza.
Per chi si avvicina al Softair da autodidatta può capitare di avere una prima impressione sconfortante: cioè necessità obbligatoria di dotarsi di costosissime attrezzature di altrettanto difficile reperimento. C’è da dire che in rarissimi casi questo timore potrebbe essere fondato ma in genere per praticare il Softair, almeno a livello dilettantistico, basta poco: un’attrezzatura di tipo base ed un abbigliamento idoneo a dare le protezioni minime.

In genere per la pratica del
La force de frappe fu voluta fortemente dal generale de Gaulle il 3 novembre 1959 con la famosa dichiarazione a suo sostegno