Le uniformi della Polizia di Stato

La Polizia di Stato, così come l’Esercito e gli altri corpi militari, mette a disposizione dei propri uomini (e donne) diverse uniformi, da indossare a seconda della stagione o della circostanza.

L’uniforme che più spesso vediamo nelle nostre strade è quella Ordinaria, costituita da pantaloni classici di colore grigio-azzurro con filettatura cremisi, camicia bianca con colletto inamidato, giubba di colore blu con bottoni bianchi, cravatta e calze di colore blu, berretto rigido di colore blu, scarpe e guanti di pelle nera e cinturone bianco. Le donne possono indossare anche scarpe nere con tacco e gonna di colore grigio-azzurro con filettatura cremisi. A seconda delle condizioni meteorologiche, l’uniforme può essere arricchita con un maglione a V di colore blu e da un giaccone.

Le “lunge mine”, le armi anti carro giapponesi

Questo è uno scenario del tutto particolare; in effetti, ci troviamo nelle assolate isole del Pacifico sul finire della seconda guerra mondiale: per la precisione nel 1944.

La situazione per l’impero giapponese è davvero critica  con l’esercito americano che incalza su ogni isola del Pacifico: il Giappone teme sempre di più che l’esercito nemico sbarchi sul suo territorio nazionale e, in questo scenario, occorre inventarsi qualcosa.

In effetti, l’efficacia dei carri armati statunitensi nelle operazioni belliche e la carenza dei rifornimenti militari ha portato, con la forza della disperazione, l’esercito giapponese a concepire un nuovo modo di combattere ricorrendo ad armi costruite sul posto.

Elicottero Iroquois equipaggiato con Gatling M61

Mitragliatrice Gatling, la tempesta di fuoco

M134 Minigun con Gatling SistemLa Gatling è una mitragliatrice che adotta un sistema a canne rotanti alle quali sono collegati altrettanti percussori. In pratica ogni cartuccia viene spinta in avanti fino al momento della percussione in modo che ogni canna spara un unico colpo in modo ciclico durante la rotazione, quindi l’arma espelle il bossolo vuoto e carica automaticamente una nuova cartuccia per poi ricominciare il ciclo di fuoco. Il sistema Gatling permette una maggiore velocità di fuoco a confronto di un minore surriscaldamento delle canne e quindi minore probabilità di inceppamento dovuti in genere proprio al forte volume di fuoco che in questo tipo di arma viene distribuito sulle molteplici canne.

La mitragliatrice Gatling fu inventata dal progettista americano Richard Jordan Gatling nel 1861 e possiamo considerarla la prima mitragliatrice della storia. Nei primi modelli di questa mitragliatrice il moto di rotazione della canne, con relative carica della cartuccia ed espulsione del bossolo, veniva impresso dall’azione manuale su una manovella azionata dall’operatore. Rispetto alle moderne armi dello stesso tipo la Gatling veniva alimentata da munizioni sciolte grazie ad un caricatore metallico a forma conica all’interno del quale le munizioni scendevano per gravità e anziché unite da cingoli o stecche.

Le uniformi dell’Esercito Italiano

L’Esercito Italiano mette a disposizione dei propri militari quattro diversi tipi di uniforme, da utilizzare a seconda della circostanza nella quale vengono impiegate. Ci sono uniformi di Servizio e Combattimento, uniformi Ordinarie, uniformi di Servizio ed uniformi da Cerimonia, tutte nelle varianti estive ed invernali e combinate a volte con altri accessori (sciarpe, berretti o pullover) in occasioni speciali.

L’uniforme di Servizio e Combattimento è costituita da una giubba e da un paio di pantaloni con colori che comprendono diversi tipi di giallo, verde e marrone, permettamente riconoscibili in ambito civile, ma “mimetizzanti” in territorio di guerra.

Il sistema TERCOM

C’è un filo che lega il Tercom con il Tomahawk; in effetti, il modello BGM-109 Tomahawk utilizza come sistema di navigazione il TERCOM: un sistema avanzato di guida che permette di rilevare la corrispondenza, a meno di qualche approssimazione, del profilo del terreno al fine di raggiungere l’obiettivo in precedenza impostato nella memoria del computer.

Secondo le indicazioni, il TERCOM è un sistema di navigazione che utilizza un programma software residente nella memoria del calcolatore di bordo che permette di rilevare il profilo del terreno che deve corrispondere alla missione impostata.

Shuriken, armi da ninja

Duen Ninja si combattonoLi abbiamo visti migliaia di volte in scene di film storici giapponesi o moderni di arti marziali, magari qualche volta abbiamo anche pensato di usarli personalmente: sono i micidiali Shuriken.

Il termine Shuriken letteralmente viene tradotto come lama nascosta nella mano, in particolare indica dardi di varie forme e dimensioni che possono essere suddivisi in due grandi categorie: i Bo Shuriken e gli Shaken. La prima categoria dei Bo Shuriken la più diffusa, è costituita da tre modelli principali distinti a seconda della provenienza del materiale utilizzato per la loro costruzione; il primo modello, definito “gata hari” ha forma cilindrica con lati dritti oppure a forma di ago; il secondo modello, definito “gata Kugi” ha sezione quadrata a forma di chiodo; il terzo modello, definito “Tanto gata”, di forma piatta e più ampia con un aspetto molto simile ad un coltello. In genere i Bo Shuriken sono lunghi dai 12 ai 21 cm ed hanno un peso che varia dai 35 ai 150 grammi. Le tre categorie Bo Shuriken si suddividono a loro volta secondo  una classificazione distinta in base alla forma delle lame o in base agli oggetti dai quali sono stati adattati.

4Geek X-Secret, usiamo la penna spia

La X-Secret è in grado di essere utilizzata per diverse ore grazie alla sua memoria interna da 4 GB che permette, a qualsiasi utilizzatore, di registrare ore e ore di filmati. Non solo, la sua batteria interna, ricaricabile mediante la porta USB, ci permette di utilizzare il prodotto senza con la massima efficienza.

Utilizzare la X-Secret non è per nulla difficile ed è a prova di bambino. In effetti, una volta messa in postazione ci basterà pigiare il tasto posto sulla parte superiore della nostra 4Geek X-Secret: con una pressione accendiamo il nostro prodotto, un piccolo led di colore giallo ci confermerà la sua attivazione, e alla successiva selezione si attiverà la funzione di registrazione e a questo punto la luce del led diventerà blu.

Il Thompson M1921 negli anni ruggenti

Thompson M1, il mito degli anni ruggenti

Gangster impugna un Thompson M1921Molte della armi americane sono state spesso mitizzate soprattutto grazie a film in cui l’utilizzo delle stesse ne ha diffuso la conoscenza nell’immaginario collettivo. Una di queste armi è il famoso “Tommy Gun”, altrimenti noto come fucile mitragliatore Thompson M1.

Il fucile Thompson M1 è appunto un’arma automatica e fu progettata dal generale americano John T. Thompson nel 1919 per la Auto Ordnance Corp prendendo come idea di base un arma automatica capace di sparare munizioni calibro 45.  Il primo modello Thompson prodotto fu l’M1921(dall’anno di produzione 1921) utilizzato per la prima volta dai corpi di polizia americani nella lotta al crimine organizzato e successivamente, nel 1928, dai Marines in Nicaragua e dalla Guardia Costiera americana negli scontri con i contrabbandieri di alcolici. A renderlo molto famoso, in modo negativo, furono le numerose pellicole cinematografiche che ne esaltavano l’uso sfrenato che ne fecero i gangster nel periodo degli anni ’20, i cosiddetti anni ruggenti, per commettere i crimini più efferati (la strage di San Valentino ad opera degli scagnozzi di Al Capone).

Spray antiaggressione, legali o armi improprie?

Negli ultimi anni la produzione  e la vendita dei cosiddetti spray antiaggressione ha subito un’impennata impressionante e sono sempre più i cittadini che scelgono la via della bomboletta come arma di autodifesa personale. Del resto, con i tempi che corrono è necessario provvedere alla propria incolumità fisica in diverse situazioni e – in mancanza di un porto d’armi, quello dello spray antiaggressione può rappresentare uno dei pochi metodi per sentirsi al sicuro sia in casa che in strada.

Sulle confezioni dei prodotti in commercio generalmente è riportata la dicitura “libera vendita”, la qual cosa può indurre in inganno l’ignaro cliente, che acquista lo spray antiaggressione nella convinzione di poterlo utilizzare liberamente in ogni situazione di pericolo. Purtroppo non è così e non sono rari i casi in cui l’aggredito si è trasformato in aggressore per aver utilizzato uno spray il cui uso non è contemplato dalla normativa vigente. E allora vediamo di fare chiarezza sulla questione, rifacendoci alle indicazioni riportate sul sito della Polizia di Stato.

Il Northover Projector, l’arma della Home Guard britannica

All’indomani del fatti di Dunkerque il timore di un’eventuale invasioni nazista ai danni della Gran Bretagna crebbero tanto che il governo inglese pensò di equipaggiare la Home Guard di armi controcarro e, nel caso particolare, si pensò alla Northover Projector.

Questa particolare arma poteva, o almeno così era stata concepita, lanciare una bottiglia piena di fosforo contro i carri armati nemici con un calibro di 63.5 mm e un peso di 27,2 kg per il lanciaproiettili e con l’affusto si arrivava a 33,6 kg. Il Northover Projector poteva scaraventare la bottiglia fino a 91 metri, anche se i manuali tecnici riportavano il dato di 274 metri.