Un soldato lancia un drone RQ-11 Raven

Droni UAV, guerra a distanza

Prototipi di UAV in formazione Qualche decennio fa, vedendo un veicolo del genere, qualcuno avrebbe affermato con certezza di aver visto un veicolo proveniente da un altro mondo. Oggi invece possiamo dire, quasi con assoluta certezza, di aver visto un UAV.  

UAV è l’acronimo di Unmanned Aerial Vehicle (veicolo aereo senza pilota) e così si definiscono quel tipo di veicoli che volano senza la necessità di un pilota a bordo ma comandati a distanza da una stazione o programmati per il volo in autonomia. Spesso i veicoli UAV sono anche detti Droni (dall’inglese drone che vuol dire “ronzio” a causa del rumore prodotto). Inizialmente i droni venivano considerati un sistema di addestramento per piloti o come strumenti bersaglio per antiaerea e operatori radar ma in breve tempo, con la comparsa di tecnologie sempre più evolute, sono stati sviluppati anche i cosiddetti UAV tattici, ovvero dotati di strumenti di ELINT (Electronic Intelligence) e fotocamere o telecamere per il controllo del territorio (UAVP,Universal Aerial Video Platform).

RAW, il pallone armato dell’esercito americano

RAW è l’acronimo di Rifleman’s Assault Wapon, ovvero è l’arma d’assalto della fanteria ed è montato sotto la volata di un fucile con un meccanismo di lancio abbastanza semplice: utilizza lo sparo del fucile per accendere il razzo cilindrico (RAW).

Con questo sistema è possibile sparare fino a circa 200 metri e ha lo scopo di colpire e abbattare i bersagli resistenti. La Raw ha un diametro di 140 mm con una lunghezza totale di 0,305 metri e una gittata di minima teorica di 2000 metri. Il peso della bomba è di circa 1,36 kg tanto ad arrivare ad un peso totale di 2,72 kg.

La potenza che riesce ad esprimere la Raw , 140 mm contro i tradizionali 40 mm, può benissimo demolire la corazza di un carro armato e, rispetto agli altri sistemi di questo tipo, utilizza un tromboncino posto sotto il fucile.

L'MP5 Navy

MP5, un arma speciale per operazioni speciali

Incursori armati con MP5NLa HK MP5 (Heckler und Koch Machinenpistole model 5), per gli amici MP5, è una pistola mitragliatrice ideata dalla casa tedesca Heckler & Koch (HK) negli anni sessanta. Già dalla Seconda guerra mondiale la Heckler und Koch di Obendorf in Germania, si affermò come una delle case produttrici di armi più importanti d’Europa; il suo successo era imperniato sulla produzione del fucile G3 divenuto successivamente una delle armi standard della Nato.

Proprio prendendo spunto dal progetto G3, dal quale riprese il valido sistema di chiusura, Heckler&Koch ideò l’MP5 (inizialmente chiamato HK54, dove il “5” definisce le submachine gun, mentre il “4” definisce il tipo di munizioni da 9 x 19 mm), una versione pistola mitragliatrice del fucile G3.

Il mortaio M30, la leggenda

Il mortaio M30 è il sistema da 107 mm più conosciuto al mondo è ed stato utilizzato in gran quantità nella guerra del Vietnam e in Corea dove ha trovato un ambiente ideale per esprimere la sua potenza di fuoco; infatti, la guerra di Corea fu condotta lungo linee di trincee che permettevano di mettere a punto postazioni per le squadre di mortai: il modello M30 è un mortaio rigato che spara un proiettile stabilizzato.

Il mortaio M30 cambiò la sua denominazione da 4,2 pollici a mortaio M30 da 107 mm sul finire della seconda guerra mondiale. Il progetto di questo mortaio subì diverse modifiche nel tempo fino ad arrivare a utilizzare un tubo di lancio da 1,524 metri con una gittata massima di quasi sette km e un peso in batteria di 305 kg con la possibilità di utilizzare un carico di bombe HE su 12,2 kg, la variante nebbiogena su 11,32 kg o la bomba a caricamento chimico con 11,17 kg utilizzata come mezzo per aggressivi chimici.

Nunchaku giapponesi esagonali

Nunchaku, dalla Cina con furore

Bruce Lee impugna i NunchakuMa cosa sono quegli strani bastoni che Bruce Lee usa spesso nei suoi film? Il loro nome è Nunchaku, un arma da arti marziali il cui utilizzo corretto richiede una grande capacità di coordinazione dei movimenti.

I Nunchaku sono composti da i due bastoni detti (kon), le cui estremità si chiamano konto (la superiore) e kontei (l’inferiore), e dalla corda o catena che li tiene uniti chiamata himo. La lunghezza ideale dei due bastoni è va comparata alla lunghezza dell’avambraccio. Ogni bastone del Nunchaku ha un diametro alla base di 2,5-3 centimetri che si restringe fino a due centimetri circa nell’estremità superiore. La lunghezza della catena o della corda tra i due bastoni deve avere la lunghezza del palmo di una mano con un anello in avanzo per facilitare il controllo dell’arma. Esiste una variante a tre bastoni del Nunchaku, chiamata San setsu-kon.

Smith & Wesson 29, il revolver più amato del cinema

Correva l’anno 1955, quando la Smith & Wesson – storica fabbrica americana di armi leggere – decise di lanciare sul mercato un potente revolver a sei colpi e doppia azione. Sembrava un’operazione di lancio come tante altre avvenute prima e nessuno poteva immaginare che di lì a qualche anno la Smith & Wesson 29 sarebbe diventata una delle regine tra le pistole utilizzate in quel periodo.

All’inizio il revolver era destinato a specifiche categorie, come i cacciatori o  i collezionisti, finché Clint Eastwood non la mise nelle mani del suo Ispettore Callaghan, trasformandola di colpo in un pezzo ricercatissimo. Da lì in poi le richieste per la Smith & Wesson 29 registrarono dei picchi straordinari, tanto che la fabbrica americana non riusciva a coprire tutti gli ordinativi del prodotto.

Katana nel fodero

Katana, la lama del samurai

L'Ultimo Samurai impugna la KatanaCon il termine Katana si intende la spada lunga giapponese anticamente usata dai Samurai. Questa spada in genere è caratterizzata da una lama leggermente ricurva e taglio singolo di  lunghezza superiore ai sessanta centimetri.  Come gli altri tipi di spade la Katana permette degli affondi con delle efficaci stoccate ma la tecnica più usata era quella colpire con dei fendenti impugnata principalmente a due mani. L’arte di maneggiare la katana si chiama Iaido, o Battōjutsu o Iaijutsu. I Samurai portavano la loro Katana con il filo della lama rivolto verso l’alto in modo che, all’occorrenza, con abili movimenti potessero sguainarla velocemente; inoltre portandola in tal modo si evitava che il filo della lama potesse danneggiarsi nel tempo, sfregando per gravità, contro l’interno del fodero.

I giapponesi cominciarono a produrre spade in ferro alla fine del IV secolo. All’inizio si trattava di spade dritte imitate dalle lame cinesi dai quali i giapponesi avevano appreso la tecnica della tempra differenziale. Successivamente, nel periodo Heian (782-1180) le spade giapponesi assumono la classica forma ricurva, sono più lunghe della katana e vengono usate spesso dalla cavalleria tenute in posizione tachi (con la lama rivolta verso il basso).

Mk19, il lanciagranate da 40mm dell’esercito americano

La famiglia del lanciagranate M406 è, senza dubbio, quella con il maggior numero di varianti: si parte, infatti, dalla versione iniziale M79, lanciagranate a colpo singolo con una gittata massima di 400 m contro bersagli a zona, fino ad arrivare al modello M203 anche se, in realtà, la lista risulta abbastanza lunga perché esistono diverse varianti.

Di solito il lanciagranate della serie M406 è utilizzato con il fucile M16A1 in grado di sparare granate da 40 metri: la variante M203 è stata anche realizzata per sparare granate contro bersagli puntiformi fino ad una distanza di 150 metri e può anche essere utilizzata in modo efficace contro bersagli più grandi dove, in questo caso, può essere garantita una gittata di 350 metri.

Cerbottana, non solo un gioco

Alzi la mano chi non ha giocato con la cerbottana almeno una volta nella vita. La cerbottana si può quindi considerare un semplice gioco? Sì, a giudicare dal numero di ragazzini che ancora si divertono a svuotare le penne ed a utilizzare il “tubo” come lancia-palline di carta o di plastica. Ma la cerbottana in tempi remoti è stata anche un’arma vera e propria e continua ancora ad esserlo presso quelle popolazioni che non hanno altri mezzi per cacciare e procurarsi il cibo.

Il funzionamento della cerbottana è abbastanza semplice ed il suo utilizzo non richiede doti balistiche eccezionali. Si tratta di un tubo di legno (metallo o plastica alle nostre latitudini) di dimensioni variabili (alcune popolazioni tropicali costruiscono cerbottane lunghe anche 4 metri). Tale tubo si utilizza per tirare dardi o proiettili di vario tipo, soffiando da una delle estremità.

Il gioiello di John Garand

Esiste un legame che unisce in modo indelebile il fucile conosciuto come Garand M1 a John Garand della Springfield Armory, ovvero John Garand è stato colui che realizzò l’M1, un fucile progettato negli anni ’20 ed entrato in servizio solo nel 1936.

Il Garand è stato utilizzato con successo nella seconda guerra mondiale anche con la bomba da fucile controcarri M9A1; in effetti, il Garand, grazie alla presenza di un tromboncino a bicchiere inserito sulla volata, poteva anche essere utilizzato per sparare la granata M91A che, grazie alla spinta impressa, poteva assumere una gittata di almeno 100 metri.

Il Garand è stato, senza dubbio, il fucile più interessante, sia in termini di progetto che di efficienza, prodotto dalle industrie militari americane nel corso della seconda guerra mondiale.